Domanda:
Possiamo ritenere "Arte" la sostanza priva della forma?
Earendel
2009-09-10 05:46:30 UTC
Il mio maestro dice: "L'applicazione deve dare un senso alla forma, la forma deve dare armonia all'applicazione".
E ancora: "Qual'è la differenza tra forma o applicazione? Nessuna."
Intendendo proprio questa "yin-yangesco" rapporto tra "forma e sostanza".

In merito all'Arte (qui intesa in senso lato) Beethoven diceva che come gli uccelli necessitano della resistenza dell'aria per librarsi in volo, così l'arte per volare alto necessita della resistenza di un canone.

Un po' come dire: esprimere in modo efficace un concetto è bene, esprimerlo in modo efficace e bello è sublime, è arte.

In una mia risposta di qualche recente domanda mi è venuta, cavalcando questi pensieri, una definizione...

Se la forma senza sostanza è una "falsa arte" perchè vuota e barocca, la sostanza senza la forma non è forse più una pratica da "artigiano" marziale, più che da "artista"?

Non è l'unione armonica tra la fluidità dell'estro creativo umano e la rigidità di un canone, al pari di un arco, a scagliare in alto e lontano le nostre "frecce"?

Voi che ne pensate?
Undici risposte:
☯LittleDragon☯
2009-09-10 17:16:32 UTC
L'arte risiede là dove c'è l'assoluta libertà.

Anche un bimbo può esprimere arte pura

perché sta esprimendo se stesso spontaneamente

senza conoscere o possedere una forma specifica.



Nel momento in cui la smetteremo di pensare

e ci lasceremo andare

comprenderemo veramente l'essenza o la sostanza.



"Io indosso i miei pantaloni infilando una gamba alla volta.

E non tiro lo stelo del grano per farlo crescere."

Antico detto taoista
ωα£tєя22 ♥♦♣♠ ▲☠☠▲
2009-09-10 22:13:07 UTC
Eccerto che se nn ci complichiamo la vita nn ci divertiamo eh?!...Spesso la forma è anche sostanza, anzi direi senza

esitazione alcuna "sempre".



Ricordi il "ready-made"? Una qualsiasi cosa assurge ad arte, per il semplice fatto che a dirlo sia un artista. Ecco perchè il piasciatoio girato sotto-sopra da Marcel Duchamp viene definito "fontana", e Manzoni (nn lo scrittore) defeca nei barattoletti mettendoli in vendita e chiamandoli "mèrde d'artist" perchè il francese andava di moda a quel tempo.

http://www.google.it/search?hl=it&source=hp&q=manzoni+*****+d%27artista&btnG=Cerca+con+Google&meta=&aq=f&oq=



In particolare, i ready-mades sono un’invenzione di Marcel Duchamp, al quale si deve anche l'invenzione del termine

che li definisce, il quale propone, nel 1913, la sua celebre ruota di bicicletta, dando così il via ad una delle operazioni maggiormente dissacratorie dei concetti tradizionali di arte.

Duchamp compie in sostanza sull'oggetto un'operazione di spostamento del significato oggettivo, con conseguente

attribuzione di nuova identità, per cui, se un comunissimo oggetto viene collocato in un contesto insolito ed inusuale (galleria o museo), ecco che automaticamente viene elevato al rango d'opera d'arte, con una spregiudicata affermazione di nichilismo estetico.



Nn ti voglio complicare la vita più di quanto tu nn te la sia già complicata circa l'affermazione del divino Ludwig van in relazione al canone, ma se di musica vogliamo parlare è appena il caso di citare il "canone inverso". Per canone inverso si intende una particolare struttura musicale impiegata normalmente in brani di tipo polifonico, come la 'fuga' per intenderci, realizzata da due o più parti vocali o strumentali, che consiste nel far iniziare una melodia da una sola parte e di farla seguire, dopo un dato intervallo, da una diversa parte che ne propone il disegno melodico con moto contrario.



Un canone inverso (detto anche canone per moto contrario) fa muovere la voce conseguente in moto contrario rispetto alla voce antecedente. Ad esempio, se quest'ultima sale di una quinta, la conseguente scende di quinta, e viceversa. Una sottovariante del canone inverso, "a specchio" mantiene esattamente gli intervalli: una sesta maggiore resterà una sesta maggiore, e non potrà diventare minore. Nella grande maggioranza dei casi, tuttavia, per venire incontro alle esigenze della scala diatonica, i compositori non adoperano canoni a specchio.



Qual è la morale?....E chi può dirlo?
The Drunken Master
2009-09-10 16:27:34 UTC
Nelle arti marziali, ma anche negli sport da combattimento, la sostanza senza forma è pura brutalità. Sarà anche efficace, ma sicuramente non è arte. Confesso però che non sopporto la forma senza sostanza e senza marzialità, se mi fosse piaciuta avrei fatto il ballerino, non il marzialista. Tra le due preferisco una forma leggermente claudicante ad una sostanza scarsa. Ritengo poi che vi sia spesso grande eleganza nell'essenzialità, e l'essenziale è spesso molto efficace e pertanto pieno di sostanza.
Rufux
2009-09-10 15:45:40 UTC
l'arte è dominio della forma, infatti un musicista quando improvvisa, un pittore quando dipinge, un marzialista mentre combatte domina la forma per creare qualcosa di immediato: arte
battledamned
2009-09-10 13:57:34 UTC
Penso che una forma troppo rigida sia un limite, ma l'artista è proprio colui che riesce a reinterpretarla mantenendola comunque forma, piegandola alla sostanza.
?
2009-09-10 13:55:29 UTC
No, perchè non sarebbe completa, l'arte è arte proprio perchè grazie alla forma tu vedi la sostanza, se non hai la forma non hai la percezione completa di tutta la sostanza, ma solo una vaga impressione.
lone wulf
2009-09-10 13:10:08 UTC
L'applicazione deve funzionare e funziona quando il movimento è bello. Più il movimento è bello più l'applicazione funziona. E' nato prima l'uovo o la gallina? Non credo sia importante... tutte le strade portano a Roma e quanto sia lunga la strada dipende dal viandante e dal suo opportunismo.
jeetkunedokali40
2009-09-10 13:08:16 UTC
secondo me la forma è l'applicazione dell'arte marziale mentre l'arte è qualcosa di più della semplice esecuzione, è come un tocco proprio........esempio: io lavoro perchè devo farlo = la forma

io lavoro perchè mi piace= l'arte

spero di averti reso la mia idea e che la possa condividere anche te

ciao!!!
nadezda
2009-09-10 13:03:53 UTC
io ricordo quello che diceva De Sanctis a proprosito della forma e dell'arte....e cioè che non può esistere l'una senza l'altra...perchè la prima senz'arte non avrebbe alcun significato la seconda senza forma non potrebbe esistere.....ogni arte ha una propria forma e si esprime attraverso di essa, che siano delle parole per i libri e la poesia che siano dei colori per un quadro....quindi una esiste grazie all'altra ma ovviamente ci deve essere armonia, le due cos emesse insieme devono veicolare un qualche significato, devono generare emozioni altrimenti che senso avrebbe?....cioè io posso mettere tante parole una dietro l'altra e alla fine non ho che un elenco senza significato, ma non ho una poesia...oppure posso mettere insieme dei colori o delle forme che fra di loro non legano e avrò che una parvenza di quadro in questi 2 casi secondo me avremo la forma senzal'arte...

e mi capita di imbattermi in quadri contemporanei dove ciò che conta è solo il nome di chi lo ha fatto ma che sono privi di arte perchè privi di sostanza.....sono privi di quell'armonia di cui parli tu....e ci sono libri illegibili che seguono lo stesso principio....

insomma per rispondere alla tua domanda non può esistere un'arte senza forma ma può esistere una forma priva di arte.....
KlaNFG92
2009-09-10 13:19:51 UTC
sono d'accordo con te!



>_>



<_<
bomba rat-man 256
2009-09-11 09:40:42 UTC
sinceramente non ne penso niente


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