Domanda:
Strategia di combattimento?
Gaoth
2011-12-17 10:37:31 UTC
L'altra volta ho conosciuto un tale praticante di una certa arte marziale (che per essere politicamente corretto non dico qual è) che appena ha saputo che faccio pugilato ha cominciato a rompere i maroni dicendo che per la difesa non serve a niente, è troppo incompleta ecc... Le solite cose insomma. Poi ha attaccato con il discorso a chi fa la pipì più lontano "se io becco un pugile lo butto giù facilmente perchè mantengo la distanza e gli tiro calci alle gambe, non arrivo a distanza di pugni , un pugile senza l'appoggio delle gambe non sa fare più niente" ecc... Mentre ascoltavo questo sproloquio interminabile una persona di mezza età che stava ascoltando con la classica strafottenza che ti fa arricriare (ti dà non poche soddisfazioni) dice a questo "ma tu quann e a fa a mazzat c chier primm che fatic fa?" (tu prima di fare a botte chiedi al tuo aggressore che lavoro fa? Intendendo naturalmente in questo caso che disciplina pratica).
Sta scenetta mi ha fatto riflettere in questi giorni. Sappiamo che in ambito sportivo bene o male si conosce l'avversario e che disciplina pratica. Se devo combattere con un judoka approfitto del suo non saper tirare colpi per tenerlo a distanza. Contro un pugile il suo non saper tirare calci andando di calci bassi. Contro un thai boxer il suo scarso pugilato andando di pugni ecc... ecc...
Ma in una qualunque aggressione tipo, non sai nulla del tuo avversario, come ti comporti? Usi una strategia? fai quello che sai fare meglio? cerchi di capire il punto forte o quant' altro?
Tutto questo per ritornare al discorso di qualche tempo fa. Questa volta però specificamente nell' ambito della difesa personale. Meglio essere specializzati in una singola cosa e fare immediatamente quella nel momento di bisogno. Oppure conoscere diverse strategie per adattarti a chi hai avanti?

p.s.
Da tenere conto che il secondo discorso è stato fatto da molte persone qua dentro, quindi sono ansioso di capirne di più.
Undici risposte:
Debiruma
2011-12-17 15:18:58 UTC
Basta che prima gli chiedi il nick che usa su answer così ti regoli........







Lasciando perdere la fantascienza degli scontri 1 vs molti o moltissimi ( solo Walter e pochi altri sono in grado di pensare di poterne picchiare anche 5 alla volta ) in due faccia a faccia lo spartiacque è ( ammesso di poter ragionare ) : lo faccio attaccare per primo o attacco prima io.

Se già sei in grado di decidere , per come la vedo io , sei un pezzo avanti.

Per quanto in linea generale l ' idea di farlo attaccare , mandarlo a vuoto e colpirlo , sia bellissima e perfetta la trovo di difficile realizzazione , per quanto molto cinematografica e concettualmente ineccepibile , quello che sò fare meno peggio è dare pugni quindi su quello si baserebbe il mio gioco , cercare di mettergli le nocche in faccia il prima possibile ed il più dolorosamente possibile , sperando che una combinazione di tre colpi veloci chiusi precisi puliti possano bastare , poi , se si piega magari mi viene in mente una ginocchiata in faccia o altre cose sanguinose....il punto è che se hai avuto la fortuna di poter tirare un pugno forse non ci sarà spazio per un ' altro....vediamo di usarlo bene....
anonymous
2011-12-17 20:07:33 UTC
in un agressione non è che chi ti sta davanti si mette in guardia e ti aspetta, punta sull' effetto sorpresa.tutto accade spesso all' improvviso e da distanza ravvicinata, quindi devi mirare a colpire per primo e chiudere tutto subito. se sei preparato (poi figurati sei pure un pugile) non dovresti avere problemi nella maggior parte dei casi, servono riflessi e il sangue freddo di farlo e basta, senza palesare niente e senza esitazione, picchiando finchè l' aggrassore non si può + rialzare.





chi ha un minimo di esperienza nel combattimento libero sa bene che i calci alti non servono a niente (a meno che non ti chiami crocop), i calci basi sono infidi ma non si parte mai con un calcio come prima cosa, perchè sono + facili da vedere e da bloccare o afferrare se sono all' altezza giusta. infatti torno a ripetere che la distanza di un' aggressioen è quasi sempre inferiore ad un braccio,ed è quando l' aggressore entra in questa distanza che deve essere fermato imemdiatamente, anche se sata solo parlando, perchè da lì ti è praticamente già entrato.





poi personalmetnte ho notato che quando facciamo sparring 2vs1 o 2vs 2, come mi è successo ieri (e mi sono pure beccato un bell' occhio nero XD), la gente usa 2-3 cose, e quelle che gli riescono meglio. in momenti concitati dove non hai un attimo di respiro e dove non ci si capisce niente puoi fare affidamento solo su quello che ti viene istintivo, + facile e naturale, per questo occorre prepararsi al meglio.
anonymous
2011-12-18 09:25:20 UTC
La cosa migliore é la flessibilità, quindi essere competenti in più ambiti.

Il che non significa sapere 10.000 cose (sopratutto se poi le si sanno male).

Significa sapersi adattare.

Poiché in casi di difesa personale entrano in gioco troppi fattori sconosciuti (ad esempio: stai fuori o dentro un locale? Quanto é alto/grosso l'avversario? Ecc ecc....) non saprai mai se sarai in grado di usare l'unica arma a tua disposizione.

Anche perché, non sò se leggete i casi di cronaca (o li sentite in tv), ma la stragrande maggioranza delle aggressioni avviene da parte di un gruppo di persone (più o meno armate).

I tempi degli scontri 1vs1 disarmati sono belli che finiti.



Comunque, io credo fermamente nel principio KISS, che sta per Keep It Simple Stupid (Mantieni le cose semplici, stupide).

È inutile cercare chissà quale accrocchio di combinazionedellamorte quando potresti risolvere tutto con un diretto ben piazzato.



Faccio l'esempio del thai boxer con i calci bassi da te riportato.

Si colpisce il quadricipite e questo é quello che tutti sanno.

Quello che pochi (causa scarsa conoscenza, perché non é certo un segreto) sanno é che la cosa vale solo in ambito sportivo e viene chiarito subito dal maestro.

Quello che si insegna a colpire é il lato (o meglio ancora il 3/4 posteriore) del ginocchio. Lascio immaginare le conseguenze.



Ecco quindi che non ho bisogno di fare chissà cosa, di avvicinarmi o che altro.

La rotula del mio aggressore fa "crack" e chi si é visto si é visto.
Frigno89
2011-12-18 01:47:24 UTC
Non ho letto tutte le risposte precedenti perchè ho smania di dire la mia ^^ quindi se ripeto cose già dette chiedo scusa...



La tua domanda mi ha fatto venire in mente i racconti che ho sentito sulle sfide tra samurai.

Gli antichi guerrieri giapponesi infatti nelle sfide mortali erano capaci di stare ore a fissarsi prima di sferrare un attacco poichè ogni attacco (anche in un secondo) può mostrare un punto debole e quindi un occasione di entrata per l'avversario.

Credo che questo principio di attesa e di concentrazione su chi hai davanti a te sia fondamentale per tutte le arti marziali e sport da combattimento... anche se non conosci il Krav Maga, o il Sambo, o *(mettere qui arte marziale sconosciuta o rara)* con una preparazione tecnica molto avanzata ed una prontezza di analisi rapida la soluzione la si può trovare sul momento.



Nell'Aikido si chiama Takemusu e significa che, raggiunto un certo livello di pratica ed esperienza, l'arte marziale si personalizza nel praticante diventando spontanea e generando nuove tecniche in base all'esperienza.
Il Birraio
2011-12-17 23:40:50 UTC
Sono caduto in una discussione simile qualche giorno fa con un mio amico cintura nera che oltre al kempo si interessa di tanti stage di qualsiasi arte marziale.



Parlando di stili di combattimento è uscito proprio questo discorso. Si diceva che nelle gare solitamente, ci sono due tipi di persone, una è quella che si specializza nella sua tecnica e tenta di portarla su chiunque mentre l'altro è quello che cambia modo di combattere a seconda di chi si trova davanti.

Ci siamo trovati d'accordo sull'affermare, che il miglior tipo di combattimento da utilizzare in strada è proprio quello della singola tecnica da portare ai massimi livelli che però, a noi sportivi dopo un po' dà noia e ci sottrae il piacere della strategia di combattimento.



A me personalmente piace cambiare un po' modo di combattere a seconda della persona che ho davanti, variazioni in fondo logiche, cose del tipo se l'avversario è una montagna non lo prendo nel corpo a corpo o al contrario se è piccolo. È molto più divertente variare, ma riconosco che in strada senza poche balle, quando ti trovi davanti una persona che non conosci e non hai mai visto, è senza dubbio meglio finirla il prima possibile e quale modo è più veloce se non con quei quattro movimenti che ormai riesci a fare anche mentre mangi?
anonymous
2011-12-17 21:05:18 UTC
Uh,che bello,qualche napoletano oltre a me ci sta!

Comunque,io non uso una strategia particolare.

Tendo solamente a far andare a vuoto i colpi dei miei cosiddetti "aggressori".E poi colpisco duramente.

Comunque,secondo me sto tipo fa Taekwondo oppure Karate [sicuramente sportivo].

E riprendendo il discorso della strategia...Diciamo che bene o male conosco i vari punti deboli di qualche sport,quindi vado a colpire proprio nel punto debole [a parte le pallè xD]

Qua da me non ci sono atleti,c'è solo un mio amico che ha fatto judo da piccolo e si ricorda poco...Gli altri sono tutti guappi di cartone che non sanno dare nemmeno qualche pugno [al di fuori di uno che non ho ancora conosciuto bene,dicono che sia un carro armato in fatto di pugni] Comunque,simpatico il vecchietto :D
?
2011-12-17 20:44:29 UTC
Molte "strategie" saltano in un aggressione perché la cosa più difficile è determinare il pericolo prima che l'attacco inizi. Questo implica che la maggior parte dei colpi partiranno a distanza di braccio o anche meno. Inoltre il "tamarro medio" colpisce di pugni e mira alla testa con la tecnica alla Bud Spencer, cioè ampio caricamento all'indietro.



comunque riprendendo il tuo discorso su attacchi sconosciuti meglio utilizzare una difesa semplice ed efficace, nel mio caso il pensador, applicabile contro attacchi da più angolazione e rispondere con un contrattacco veloce ed efficace di pugno o di gomito a seconda della distanza, tenendo protetta la testa e facendo seguire una sequenza di colpi a seconda che il primo attacco sia andato a buon fine o no.
anonymous
2011-12-17 19:47:23 UTC
1 sola cosa non ci sono cattivi allievi ma solo cattivi maestri e poi uno così sbruffone fa lo sbruffone fin quando non trova qualcuno che gli spacca la faccia
rocket man
2011-12-17 19:02:11 UTC
la migliore strategia è nn sottovalutare l'avversario e combattere nello stesso modo al massimo contro chiunque. ovvio nn dire mai quello che fai perchè ti vai a mettere esattamente nella stessa difficolta e in quanto al pugilato che nn è efficace vallo a chiedere a mike tyson
Azatoth
2011-12-18 16:14:35 UTC
In teoria lo dovresti capire tu guardandolo senza che ti dica niente oppure parlandoci un pó con una scusa. Un maestro di arti marziali comprende velocemente i punti deboli della difesa dell'avversario se vuole sferrare un attacco e di conseguenza scegliere la mossa giusta per stenderlo, sottometterlo, renderlo inoffensivo o fargli male. Se ti aggredisce alle spalle l'unica é cercare di difendersi, se non trovi punti deboli ti metti a difesa e magari aspetti l'attimo giusto per colpire. Solo l'esperienza e la pratica puó fati acquisire queste abilità, magari peró qualcuno ce le avrà pure innate chissà...
★ŤΛŅĠØ★
2011-12-17 21:35:00 UTC
p.v


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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